Giro d’Italia 2024, Thomas Voeckler: “Se sarà al livello del Tour 2022, Van Aert potrà fare classifica senza dubbio”

Il CT della nazionale francese ha fornito alcuni spunti per la prossima stagione parlando anche di Evenepoel, Alaphilippe e delle Olimpiadi

Thomas Voeckler è atteso da una stagione 2024 molto importante. Il CT della nazionale francese, che da quando ha preso in mano le redini della selezione d’oltralpe è riuscito a conquistare due titoli mondiali (entrambi con Julian Alaphilippe) e uno europeo (con Christophe Laporte), guiderà la Francia anche nella prossima rassegna iridata e in quella europea, ma prima ancora ci sarà il grande appuntamento delle Olimpiadi di Parigi, dove ovviamente la nazionale transalpina proverà a giocare un ruolo da protagonista. In una lunga intervista con Cyclism’Actu, l’ex corridore ha quindi inevitabilmente parlato dell’appuntamento olimpico, ma ha anche fornito altri interessanti spunti riguardo alla prossima annata.

Uno di questi riguarda la possibilità di Wout Van Aert di fare classifica al prossimo Giro d’Italia: “Se sarà al livello che era al Tour de France del 2022, senza dubbio – le parole di Voeckler – È stato sempre davanti, era ancora lì nella terza settimana, ed è stato lui a far esplodere Pogacar ad Hautacam dopo aver trascorso la giornata in testa”.

Il CT transalpino ritiene che il belga abbia deciso di puntare alla Corsa Rosa e di saltare il Tour de France per poter avere più libertà di fare risultato per se stesso: “Penso che possiamo prendere questo suo desiderio come il messaggio che lui vuole correre per se stesso. Forse è sorta in lui un po’ di frustrazione negli ultimi anni e anche lui vuole essere un leader“.

Il 44enne ha poi parlato delle possibilità di un altro belga, Remco Evenepoel, di competere con Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard al prossimo Tour: “Dobbiamo aspettare il confronto e, se ce ne sarà la possibilità, a luglio avremo una prima risposta. E anche se dovesse venir sconfitto nel 2024, ciò non significherà che non potrà vincerlo in seguito. Due o tre anni fa avevo dei dubbi sulle sue capacità in alta montagna, ma da allora è migliorato molto e ha lavorato molto. Dopo, come ho detto, solo nel confronto potremo vedere come andrà a finire”.

Voeckler ha quindi analizzato il periodo difficile del corridore che con lui è diventato campione del mondo, Julian Alaphilippe: “Dopo un anno come il 2022, ci vuole tempo per tornare al livello migliore. In questa stagione penso che sentisse di non essere al meglio. Lo abbiamo visto correre con brio, in particolare al Tour de France con molte fughe. Alaphilippe non ha 36 anni e non è passato molto tempo da quando era tra i migliori corridori del mondo. Non so se tornerà quello di un tempo, ma sicuramente è capace, e senza alcun problema, di fare molto meglio di quanto ha fatto nel 2023“.

L’ex corridore ha infine riflettuto sulle Olimpiadi di Parigi, che la Francia, a differenza dell’Italia, affronterà con quattro corridori, il massimo possibile a seguito della riduzione decisa dopo Tokyo: “Bisogna scervellarsi per immaginare cosa potrà accadere. Non è facile fare uno scenario. Ma trovo positivo che le Olimpiadi siano diverse, che siano una gara a parte”. Riguardo al tipo di corridore che potrebbe trionfare, Voeckler fa un nome: “Un Philipsen in forma non avrebbe problemi, ad esempio. Poi dipende anche da come andrà a finire. Penso che un velocista possa diventare campione olimpico, ma credo che anche un puncheur possa diventarlo. La distanza giocherà un ruolo importante“.

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